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martedì 13 dicembre 2016

STRUFFOLI E NOVITA'

Mancano pochissimi giorni a Natale, e a dire il vero quest'anno tra la mia piccola monella che mi tiene impegnata un'intera giornata, e tanti altri impegni mi rendo conto che se volessi realizzare tutto ciò che mi passa per la mente è davvero un'impresa da Wonder Woman  ! 
Eppure volere è potere e quindi non mi arrendo mai !!! Ecco , allora se prendo la lista delle cose ancora da fare (perchè la sottoscritta siccome è un tantino smemorina in borsa ha sempre un'agenda su cui appuntare tutto ) vedo che c'è : il centrotavola per Natale, i segnaposto, i regali ancora da acquistare , il menù da stillare e ...e si salvi chi può. Va bene , tanto io queste cose le faccio solo dopo un certo orario, quando in casa regna il silenzio e come mi ricorda sempre mia madre "la merla cieca la notte fa il nido ".
Allora iniziamo con una cosa per volta , dicendo che sono entrata a far parte di una community di ricette per web ed app , il cui nome è Oreegano. Sito davvero ben fatto, carinissimo con un'infinità di ricette , ognuna con accanto tutti i valori nutrizionali ...e poi ( io l'ho trovata una cosa carinissima) mettendo il numero delle persone per cui ci occorre una determinata ricetta , il calcolo del quantitativo degli ingredienti viene fatto in automatico ( e quindi via con calcolatrici , penna e foglietti vari). Vi invito ovviamente a fare visita la sito e di diventare miei follower.
Ah vedete avevo già dimenticato di darvi un'altra notizia. se avete bimbi in casa e volete scrivere con loro la letterina per Babbo Natale , alla fine del post troverete quella ideata da matesè , davvero troppo ben fatta e simpatica per non consigliarvela.
Per quanto riguarda la ricetta , ho visto con mio sommo rammarico che non ho mai pubblicato la ricetta degli struffoli, dolce tipico della mia terra... Apriti cielo quando ne ho parlato con mio marito :- No, ma che vergogna, dimenticare gli struffoli, che sono insieme ai roccocò e ai mustaccioli il dolce tipico della nostra terra !!! Che natale sarebbe senza struffoli, senza tutti quei corallini colorati ( che se si incastrano tra i denti ti fanno cantare ) , il cedro candito ...cosa sarebbe...
A questo punto credetemi l'ho stoppato con una sola domanda :- Ma tu a natale gli struffoli li mangi ?
La risposta è stata semplicemente no , e tutta la tragedia greca come si è accesa così si è spenta.
La versione degli struffoli è si quella classica, ma anche con un pizzico di innovazione elaborata qualche anno fa da una mia zia e mai più lasciata...una vera e propria bontà dove il miele incontra il cacao ed insieme si fondono in un sapore eccezionale che bisogna assolutamente provarlo . Unica pecca di questo dolce è che nel momento in cui si friggono creano tantissima schiuma e bisogna stare molto attenti ; vi consiglio pertanto di utilizzare una pentola o una padella dai bordi molto alti e friggerne pochi per volta.
Sembra di aver detto tutto, di non dimenticare niente , e allora buone mani in pasto !!!



- Difficoltà : facile
- Tempo : 2 ore 
- Costo : 8 € circa 

- Ingredienti  :
1 kg di farina tipo "00"
3 uova intere + 3 tuorli
6 cucchiai di zucchero
100 g di burro
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 bustina di lievito secco per dolci
1 buccia di limone grattugiata
1 buccia di arancia grattugiata

1 l di olio di semi per friggere

1200 g di miele 
1 noce di burro
1 confezione di diavoletti colorati
1 confezione di ciliegine candite
1 confezione di cedro a fette
200 g di mandorle 
50 g di cacao amaro in polvere

- Procedimento :
Su una spianatoia versate la farina a fontana setacciata insieme al lievito  , versatevi all'interno le uova , lo zucchero, il burro fato sciogliere e intiepidire, l'olio di oliva  e la buccia degli agrumi. Impastate bene il tutto e create un composto che sia liscio, omogeneo e morbido. 
Adesso create tante striscioline e tagliate gli struffoli ( mi raccomando piccoli, poichè lieviteranno e raddoppieranno il volume in cottura). 
In una pentola o padella con i bordi molto alti , fate riscaldare bene un litro di olio di semi e friggete gli struffoli poco per volta, girandoli spesso , onde evitare che schiumano. 
Quando saranno ben dorati scolateli su carta assorbente e lasciateli raffreddare. 
Adesso divideteli in due porzioni uguali , per poi guarnirli con i due gusti differenti.
Per guarnire gli struffoli classici  prendete 100 g di mandorle , tagliatele grossolanamente e fatele rosolare con una piccolissima nocina di burro. Appena rosolati aggiungete 600 g di miele e fatelo riscaldare a fuoco basso. 
Quando si sarà bello sciolto versatevi la metà degli struffoli e rigirate per bene. Posizionateli nei piatti o vassoi e guarniteli con i diavoletti colorati, le ciliegie candite e le fettine di cedro. 
Per gli struffoli al cioccolato il procedimento è lo stesso ovvero fate rosolare le mandorle nella noce di burro , aggiungete però non solo il miele ma anche il cacao e rimescolate bene il tutto. Alla fine guarnite come quelli classici.

- Occorrente :
Schiumarola , carta-assorbente per fritti, schiumarola , spianatoia , padella o pentola dai bordi alti

Ed eccovi come promesso la fantastica letterina per Babbo Natale creata da matesè per #eccelenzematesine 



mercoledì 30 novembre 2016

MADAME LOULOU EST POUR MOI ... ANZI E' PER NOI

Quando ho iniziato a maneggiare le farine senza glutine ho avuto per qualche momento un pò di sconforto. Per il loro modo in cui vanno lavorate , per il sapore, ma soprattutto per la riuscita dei prodotti finali. E poi si sa, non è semplice accontentare un piccolo ometto , tra l'altro molto ma molto esigente, soprattutto alla sua età.


Ma per fortuna che poi ci sono degli alleati che ti prendono per mano e ti accompagnano nella creazione del tuo dolce, in modo semplice, colorato e decorato. 
Proprio come fa Madame Loulou che offre ai suoi consumatori  prodotti di altissimo livello , grazie all'impiego di materie prime di altissima qualità e scrupolosamente selezionati. 



Madame Loulou fa parte del gruppo Rue Flambée Italia, una società giovane e moderna , nata in principio per offrire agli Chef di cucina, cafès e industrie, prodotti di alta qualità, che via via ha aperto le porte della grande distribuzione.


La gamma dei prodotti offerti è molto ampia, non soltanto nei gusti e nella testure, ma anche nei colori. E' possibile realizzare degli ottimi dolci ognuno con caratteristiche diverse , a a seconda della ricetta, versatili nelle forme , nella lavorazione e anche nel prezzo.


Tutti i prodotti sono privi di glutine, quindi adatti ad intolleranti e celiaci, e molti sono anche privi di  : lattosio, olio di palma, conservanti e grassi idrogenati .


La linea Madame Loulou spazia dalle torte ai dessert, dai muffin &cupcake a crostate e biscotti, frosting, gelati , pasta e pane all'italiana , macarons , glasse  e pasta di zucchero in tutti i colori. 

Ogni prodotto si presenta in una simpaticissima confezione rosa , chiusa in un cartoncino, ove la parte frontale mostra una foto del dolce , il retro la lista degli ingredienti da aggiungere e le varie fasi di preparazione con i relativi tempi di cottura. Inoltre vengono riportati i vari valori nutrizionali ed il QR Code ,ovvero il codice da fotografare con lo smartphone.
Insieme proveremo la torta arcobaleno nei suoi straordinari 6 gusti : pesca, fragola pistacchio, vaniglia, mirtillo e ribes nero  ; ma anche i muffins al gusto vaniglia , i biscotti , i brownies e la Sponge Cake alla vaniglia.
Nel frattempo vi consiglio di visitare il sito www.rueflambee.com ed ovviamente di testare i prodotti.
Madame Loulou est pour moi , anzi come direbbe il mio cucciolo per noi !!!!



domenica 20 novembre 2016

I ROCCOCO'

E' ufficiale !!! Il Natale è alle porte e anche in casa Giordano-Cuorvo  sono iniziati i preparativi. Si è stabilito , come da tradizione ormai da dodici anni che la prima domenica di Avvento si inizia con l'allestimento in casa : albero , presepe e gingilli vari. A dire il vero quest'anno avevo proposto di ridimensionare un pochino l'albero , passando dai 210 cm ai 150 massimo 180... beh non lo avessi mai fatto !!! Marito e primogenito hanno risposto con un no secco, e se la maggioranza vince non mi è rimasto fare altro che rimettermi alla loro decisione.
Anche in cucina iniziano le prime prove culinarie, riviste e libri  sparsi sul tavolo in cerca di idee nuove , quaderni delle ricette in cerca di appunti ... e sfoglia di qua e sfoglia di la , ma alla fine il sopravvento lo prendono sempre le ricette classiche della tradizione. Sono le più buone, quelle che ti riportano indietro nel tempo , all'infanzia , ai ricordi più belli.
I roccocò hanno una storia tutta loro. Ricordo che da bambina , proprio nel periodo delle feste natalizie la mia nonna partenopea non ci lasciava partire senza averci riempito di vassoi di roccocò , perchè al mio papà piacciono tanto.
Poi conoscendo mio marito la storia è ...come dire continuata. Lui li inzuppa perfino la mattina nel latte a colazione e Natale non è Natale senza il suo dolce preferito. 
Tantissime volte mi ha chiesto di prepararli , ma sono stata sempre un pò titubante, ricordo che tantissimi anni fa provai una ricetta ,ma il risultato fu deludente. 
Il marito non demorde , ed è più cocciuto di un mulo ...avete presente d'estate quelle zanzare fastidiose che vi ronzano nell'orecchio soprattutto di notte , o quei bimbi che fanno i capricci per un giocattolo? Eccolo questo è lui !
Quest'anno , ho deciso finalmente di accontentarlo e dopo varie ricerche e ricette in parte modificate sono arrivata ad una che considererei perfetta !!!
Il bello è stato anche prepararli insieme , devo dire che è stato un ottimo assistente... e poi insieme con ansia aspettare la cottura per verificare il risultato.
Comunque per lui che è sempre un giudice molto severo e che tante volte , anche scherzando, mi fa perdere le staffe, ha dato un giudizio da dieci con lode !!! Mica bazzecole !!
Posso assicurarvi che la ricetta è semplicissima, anche più rapida dei mostaccioli, un altro cult della cucina campana , e anche più economica  dal punto di vista del portafoglio.
Parlando poi di tradizione permettetemi di riallacciarmi al discorso matesè ... ebbene, visto il prolungarsi dell'apertura dell'e-shop , potete iniziare ad acquistare i prodotti sullo store di e-bay al seguente indirizzo http://stores.ebay.it/eccellenzematesine ... un piccolo consiglio? Quest'anno regaliamo cose utili, magari prodotti d'eccellenza a prezzi accessibili ma di ottima qualità.
Ed ora mano in pasto che a Natale manca davvero poco !!!!


- Difficoltà : facile
- Tempo : 1 ora
- Costo : € 3 circa 


- Ingredienti per 15 roccocò :

500 g di farina "00"
450 g di zucchero 
200 g di mandorle
25 g di pisto
75 g di acqua
1/2 cucchiaino di ammoniaca per dolci 
2 arance (succo + buccia )
buccia grattugiata di un limone 
1 uovo per spennellare

- Preparazione :
Per prima cosa prendete le mandorle e tritatele in modo grossolano e mettetele da parte.
Prendete le 2 arance , lavatele e tagliate a listarelle molto sottili la buccia, evitandone ovviamente la parte bianca che le renderebbe amare. 
Adesso fatene una bella spremuta , versatela in un pentolino con l'acqua e mettetela sul fuoco; appena sta per bollire spegnete.
In una terrina versate la farina, le mandorle, il pisto , l'ammoniaca e la buccia del limone. Impastate versando poco per volta il succo di arancia ed acqua intiepidito. Il composto sarà morbido , ma non appiccicoso.
Solo dopo aver impastato il tutto mischierete all'impasto le listarelle tritate finemente in un secondo momento.
Versate il composto su una spianatoia e ricavatene 15 tocchetti tutti uguali. Adesso , con ognuno di essi stendeteli a modo di serpente e legateli a cerchio ( la stessa e identica operazione che si fa per le ciambelle ed i taralli).
Adagiate i roccocò ben distanziati su una teglia rivestita di cartaforno , spennellateli con l'uovo sbattuto  ed infornate a 150° con forno ventilato, 170° se statico per 30 minuti. 
La loro morbidezza o la loro durezza dipenderà dal tempo di cottura, più cuoceranno e più diventeranno duri asciugandosi. Se seguite i tempi sopra indicati otterrete un prodotto ...come dire medio.
Un altro piccolo consiglio , appena sfornati risulteranno sempre molto morbidi, è asciugandosi che poi induriranno.

- Occorrente :
Teglia, cartaforno , terrina












domenica 30 ottobre 2016

SARTU' DI RISO ALLA NAPOLETANA

Una casa è piena di ricordi, di oggetti a cui sono legate molte memorie ,   ma a mio parere una casa è tale se vi abitano le persone che amiamo. In una sola parola : famiglia !
E' la famiglia che ci riempie di vissuti, e tanti di essi insiemi, come i tasselli di un puzzle ,formano la nostra vita. 
Io mi sento a casa ovunque mi trovi insieme ai miei affetti , non è importante il luogo , lo spazio , ma con chi trascorro il mio tempo.
Io adoro la domenica, poichè è l'unico giorno della settimana dove puntualmente io e mia sorella, insieme alle nostre rispettive famiglie , ci ritroviamo insieme a casa dei nostri genitori. Un appuntamento come definirlo...fisso . 
Diventa la domenica l'occasione buona per fare festa, per riunirsi tutti intorno ad un tavolo, chiacchierare, ridere scherzare...e quando serve anche ascoltare e dare qualche pacca sulla spalla se non sempre tutto gira come dovrebbe. 
E' la domenica il giorno adatto per portare in tavola i piatti più complicati o quelli della tradizione , i piatti che poi spesso pubblico sul blog, come la ricetta che sto per presentarvi.
Vi ricordate del riso  " I Chicchi D'Angelo " de iFerrari? Bene, la mia idea era quella di condividerne la bontà con tutto il resto della ciurma, in una ricetta che a dire il vero era da tantissimo tempo o per meglio dire qualche anno che non la riproponevo.
Una ricetta che da bambina non amavo in modo particolare, ma che crescendo ho rivalutato tantissimo....curiosi di sapere di che cosa si tratta ? Ma che sciocca, il titolo ha già svelato l'arcano, ovviamente il sartù di riso , ma alla napoletana. .. o quasi . Si perchè per definirlo effettivamente alla napoletana io ho omesso un ingrediente , ovvero i fegatini di pollo, che ad eccezione di tre o quattro commensali su dieci , proprio non vanno giù ( a me per prima ). Come al solito organizzandoci ovviamente con il generale di corpo d'armata ( mia madre) sul menù della domenica , io ho fatto la mia bella proposta . Devo ammettere che la mamma era un tantino titubante e mi ha chiesto di farne uno piccino, come assaggio, visto che lei avrebbe comunque pensato al primo piatto.
Io un assaggino? Ma certo mamma , non preoccuparti se arrivo a casa tua con una teglia enorme, di quelle per intenderci per fare l' angel cake... che a sartù di riso finito sfiorava i 3 kg ( non preoccupatevi, non lo abbiamo spazzolato tutto in una volta, ma tre belle fettone sono avanzate per il giorno dopo e devo dire che erano ancora più buone). 
Il bello di questa ricetta è che se si hanno ospiti magari a pranzo , si può preparare tutto il giorno prima e poi quando occorre comporlo, cuocerlo e servirlo.
Il riso che questa volta ho utilizzato devo dire che ha fatto innamorare tutti, per la cottura , per il gusto e per il fatto che i chicchi non fossero attaccati. Io ho utilizzati un riso Carnise de "I Chicchi D'Angelo " de iFerrari.
Allora armatevi di pazienza , e buon lavoro con le vostre manine belle in pasto !!!!


- Difficoltà : difficile
- Tempo : 4 ore
- Costo : € 20 circa

- Ingredienti per 12 persone :
1 kg di riso Carnise 
300 g di provola affumicata
200 g di provolone dolce
150 g di  parmigiano grattugiato 
100 g di pecorino grattugiato
4 uova 
3 uova sode 


-Per il sugo :
50 g di funghi porcini freschi (oppure 30 g di funghi secchi)
30 g di cipolla
30 g olio extravergine di oliva 
4 pezzi di salsiccia
300 g di pisellini fini in barattolo
2 l di passata di pomodoro
sale qb

Per le polpettine:
1/2 kg di macinato di vitello
200 g di mollica di pane raffermo
1 spicchio di aglio 
1 ciuffo di prezzemolo
150 g di formaggio grattugiato
2 uova 
sale qb

- Per il brodo vegetale :
2,5 l di acqua 
1 cipolla
1 carota
2 costa di sedano

olio di semi per friggere
150 g di farina 
burro per ungere lo stampo
pan grattato per spolverizzare lo stampo



- Preparazione :
-Per il sugo :
Per questa ricetta la prima cosa da fare è un ottimo sugo . 
In una pentola antiaderente mettete l'olio extravergine di oliva con la cipolla e i funghi tritati molto ,ma molto finemente ( di questi ultima si dovrà percepire solo un lieve sapore). Qualora decideste di utilizzare i funghi secchi, ovviamente dovrete farli rinvenire nell'acqua calda, strizzarli per bene, asciugarli con un ulteriore panno e poi tritarli.
Fate soffriggere per qualche minuti a fuoco medio-basso e aggiungetevi i 4 pezzi di salsiccia. Fatela rosolare e solo dopo unirete la salsa di pomodoro ed un pizzico di sale.
Fate cuocere a fuoco basso per almeno un paio di ore. Trascorso tale tempo prendete almeno tre mestoli di questo sugo e teneteli da parte. 
Nella pentola aggiungete le una ventina di polpette e i pisellini opportunamente sgocciolati e continuate la cottura per almeno altri 45 minuti.

- Per il brodo vegetale :
Prendete l'acqua fredda, tagliatevi a metà la cipolla, il sedano e la carota e fate cuocere per circa un 'ora e mezza , vi servirà questo brodo molto semplice per la cottura del riso.

-Per le polpette :
In una terrina mettete il macinato, aggiungetevi un pizzico di sale e magari anche un pizzico di pepe qualora dovesse piacervi. Aggiungetevi : la mollica di pane raffermo sbriciolata e ammorbidita lievemente con un goccio d'acqua , il prezzemolo e l'aglio tritati molto finemente, il formaggio grattugiato e le uova. Impastate bene il tutto e formate delle polpettine grandi poco meno di una noce. 
Passatele nella farina e friggetele in abbondante olio di semi. Scolatele su carta assorbente e mettetele da parte.

- Cottura del riso :
Adesso prendete una bella pentola antiaderente, fatevi riscaldare i 3 mestoli di sugo precedentemente messi da parte ,e fatevi tostare il riso . A mano amano che esso cuoce aggiungetevi il brodo. Dovrà essere un bel risotto all'onda. Salate e pepate.

Di norma tutti i passaggi illustrati fino ad ora, comprese le uova sode potete realizzarli anche un giorno prima .

- Assemblaggio :
Prendete il riso, che sia fatto raffreddare per bene se si desidera fare tutto in un giorno, o tirato un 'ora dal frigo se cotto il giorno prima. Al riso aggiungetevi il parmigiano grattugiato e le uova. Mescolate bene il tutto e mettete da parte.
dal sugo prendete i 4 pezzi di salsiccia , tagliateli  a rondelle dello spessore di circa 1 cm e metteteli in un piatto da parte.
Adesso prendete lo stampo , o qualora non foste riuscito a reperirlo va benissimo una pirofila qualsiasi. Imburratela per bene e fatevi aderire in modo uniforme il pan grattato.
Adesso con tanta, ma tanta pazienza fatevi aderire alle pareti e sul fondo il riso, compattandolo per bene e facendo in modo che non rimangano spazi aperti. una volta creato tutto il contorno dello stampo iniziate a farcire il sartù.
Mettete un primo strato di salsiccia tagliata , le uova sode, una spolverata di pecorino , e parte della provola e provolone tagliato a cubetti . Versatevi un paio di  mestoli di sugo che sarà bello denso e continuate con la farcitura mettendo questa volta le polpette e il resto degli ingredienti. Irrorate nuovamente con un paio di mestoli sugo e richiudete bene con il riso la superficie del sartù, in modo liscio e pareggiando il bordo della teglia.


Quest'ultimo passaggio, insieme all'aver imburrato per bene la teglia, permetteranno al sartù di non rompersi al momento del capovolgimento.
Infornate a  forno statico a 160° per 50 minuti . Appena cotto toglietelo dal forno ed aspettate almeno un 15 minuti prima di capovolgerlo, non fatelo subito.
Sformatelo sul piatto da portata che abbia un bordo leggermente rialzato. Versatevi al centro , nel buco , il resto del sugo con le polpette rimaste . Portate in tavola , dove lo affetterete e lo servirete.

Nel caso di una semplice pirofila non occorrerà capovolgerlo, ma basterà fare le porzioni e servire  

- Occorrente:
Stampo angel cake o pirofila , 3 pentole, padella per friggere, carta assorbente da cucina 












martedì 25 ottobre 2016

PIZZA FRITTA

Il sabato sera pizza !!!! 
Quando tutta la tribù si ritrova dopo una settimana di andirivieni, stress e lavoro non può che rilassarsi intorno ad un tavolo con una bella pizza. E chi lo dice che poi bisogna andare sempre in pizzeria ...di questi tempi e con questa crisi poi risparmiare un pochino non guasta. E riuscire a fare un'ottima pizza in casa è una bellissima soddisfazione !!!
Questo sabato avevo proprio pensato di prepararla, ma mio marito come al solito mi ha proposto una bella variante : la classica pizza fritta ripiena di ricotta alla napoletana.
Devo però puntualizzare che la vera e propria ricetta prevede al suo interno anche i ciccioli di maiale, ma sarebbe stato un vero e proprio assalto al colesterolo , quindi in questa versione li ho ...come dire aboliti. 
Essendo una ricetta con pochi ingredienti, come dico sempre questi devono essere di ottima qualità , così come l'impasto che non va assolutamente trascurato.
Le mie nonne (quella partenopea e quella piedimontese) mi hanno insegnato come si fa un ottimo impasto, di quelli leggeri non hanno il peso di un mattone sullo stomaco ... ed il segreto principale non sta solo nel dosaggio degli ingredienti ,ma anche nell'avere tanta pazienza. 
La lievitazione è importante e più lunga è meglio è . La mia nonna piedimontese lasciava riposare l'impasto per più di dodici ore incidendovi sopra una piccola croce e ripetendo come una formula magica una frase nel nostro dialetto  che recitava così :"Crisci comme crisceva Ninnu rinda alla mangiatora " ,tradotto suona come  "Cresci come cresceva il Bambinello Gesù nella mangiatoia ". Diceva che era una benedizione , e che  le cose fatte con amore ti portano amore, raddoppiato. Io adoro questo impasto base , perchè ha una lavorazione che si avvicina molto a quella della pizzeria. Infatti come poi vi spiegherò nella ricetta , due ore prima di realizzare il nostro piatto finale va già porzionato e lasciato lievitare nuovamente. Al momento della lavorazione non attaccherà , non si strappa e si stende , come direbbero a napoli " che è na bellezza !!! "
Ma il ripieno stavolta è stato reso davvero eccezionale dalla salsiccia dolce matesè , una vera e propria goduria per la vista, il palato ed il gusto.
Nel punto vendita matesè dell'imprenditore Umberto Doti troverete sia la salsiccia dolce dal colore rosato tendente al rosso, e dal tipico odore di salame , che la salsiccia piccante con il suo bel colore rosso acceso , proprio per la presenza di peperoncino tritato e aromatizzata con varie spezie tra cui il finocchietto che le conferisce un odore eccezionale. nel rispetto della tradizione entrambi i prodotti vengono lavorati con esclusive carni di suino,tagliate a grana grossa, con la totale assenza di glutine . Questo fa si che al momento del taglio le fette rimangano  belle compatte , omogenee e morbide.
Insomma bando alle ciance, armatevi di pazienza e mani in pasta ... un piccolissimo consiglio, preparate quante più pizze fritte potete , perchè appena servite spariranno !!!



- Difficoltà : media
- Tempo : 12 ore di lievitazione + 1
- Costo : € 6 circa 



- Ingredienti per 6 pizze fritte

 -Per l'impasto:
600 g di farina per Pizza
300 g di acqua 
6 g  di olio extravergine di oliva 
9 g di sale
1 g di lievito di birra

-Per il ripieno :
500 g di ricotta vaccino
300 g di salsiccia dolce o piccante
150 g di provola affumicata
pepe in abbondanza

 1 l olio di semi per friggere 


- Preparazione :
Per la pizza versate la farina in una terrina , unitevi l'olio, il sale ed il lievito sbriciolato. Aggiungete l'acqua poco per volta ed impastate bene e a lungo, fino a quando non risulterà bello liscio. Potrebbe sembrarvi un pochino duro, ma non abbiate timore. Sistematelo ben bene nella terrina, incidetevi sopra una piccola croce e coprite o con della pellicola da cucina o in un panno di cotone . Ponetelo in un luogo lontano da correnti d'aria e lasciate lievitare per almeno 10 ore.
Trascorso tale tempo dividete l'impasto in sei porzioni ,utilizzando sempre e solo le mani, mai coltelli o altro ( non so dirvi il perchè ma mia nonna così diceva ) adagiateli su un vassoio e ricoprite nuovamente . 
Fate lievitare nuovamente per due ore.


Nel frattempo preparate il ripieno : setacciate la ricotta una o due volte in un setaccio , aggiungetevi la salsiccia. Privatela  del budello e tagliatela prima a fettina spesse mezzo centimetro, che poi a loro volta andrete a suddividere in 4 parti. Unite ancora la provola tagliata a cubetti ed abbondante pepe. non aggiungete sale poichè la salsiccia è già saporita di suo.
Adesso con le mani e solo con le mani stendete l'impasto formando una pizzetta sottile e dello spessore di 20 / 25 centimetri di diametro. Adagiatevi all'interno il ripieno , richiudetelo a mezzaluna e con le dita schiacciate bene i bordi, per evitare che in cottura si aprano.
Friggete in abbondante olio di semi in una padella pochi per volta, uno o al massimo due. Appena immersi nell'olio , con l'aiuto di un cucchiaio e prestando molta attenzione nel non scottarvi, versate sul lato superiore in continuazione l'olio.
Girateli spesso e non appena sono belli dorati da ambedue i lati scolatesi su carta-assorbente . Serviteli subito


- Occorrente :
carta assorbente , pellicola da cucina o canovaccio in cotone , terrina , padella 


giovedì 20 ottobre 2016

ARANCINI DI RISO ALLA SICILIANA ... O QUASI

Quando pochi giorni fa ho ricevuto la campionatura de " I Chicchi d'Angelo " dell'azienda iFERRARI devo ammettere di essere entrata un pò in confusione. Se vi starete chiedendo il perchè, beh la spiegazione è molto semplice : adoro il riso e davanti a cotanta bontà sono andata un pò in tilt su quale ricetta presentare sul blog.
Non mi piace essere ripetitiva , ma sentivo il bisogno di chiedere al mio sommo consigliere , il mio maritozzo . 
Infatti è stato lui a chiarirmi subito le idee ; appena gli ho proposto il quesito la sua risposta/domanda è stata netta e ben precisa :- Ma sul blog non hai mai postato la ricetta degli arancini alla siciliana che fai tu? 
Allora chiariamo subito una cosa : chiamiamoli arancini siciliani, ma a quanto pare, sembrerebbe un pò vago come nome , mi spiego meglio. A seconda se ci troviamo a Messina, a Palermo o in altre città siciliane, l'arancino cambia...c'è chi utilizza la besciamella, chi li fa rossi (al ragù) , chi bianchi...insomma vale il detto in questo caso Paese che vai arancino che trovi.
La mia ricetta tempo fa mi è stata data da una persona siciliana , incontrata un pò per caso in una  vacanza in Grecia ,  e che si è trasferita a Torino...un incontro durato pochissimo , un giorno , il tempo necessario per scrivere e farmi spiegare bene il procedimento per la realizzazione di uno dei piatti preferiti da mio marito. 
Pensate, siccome siamo due appassionati di Camilleri, e di conseguenza di Montalbano, ogni volta che in tivù ne trasmettono qualche episodio, mi guarda con occhi grandi e mentre aspetto parole dolci , con volce pacata mi dice :- Ma quando mi fai due arancini ???
Non chiamiamoli arancini, poichè non riesco a contenermi bene nel dargli la forma, e vengono fuori delle vere e proprie bombe a mano ... ma che dire meglio mangiarne uno , ma buono. Devo dire che uno dei miei prossimi acquisti sarà lo strumento apposito per poterli realizzare , l'ormai famosissimo Aranciotto o Arancinotto che dir si voglia, che fa risparmiare tempo e poi vengono tutti belli uguali.
Ritornando al marito aveva ragione, postiamo finalmente gli arancini alla siciliana  e se differenziano dall'originale (per qualche siciliano che legge ) beh ne chiedo venia , ma posso rassicurarvi che sono davvero buoni !!!!
Per poterli realizzare ho utilizzato il Riso Carnise de "I Chicchi D'Angelo " , ottimo per ricette di questo tipo, che mantiene bene la cottura e dal sapore eccellente.
Allora mi raccomando armatevi di tanta pazienza, e buone mani in pasto !!!!


- Difficoltà : media 
- Tempo : 2 ore 
- Costo : € 10 circa 

- Ingredienti per 8 arancini :
30 g di burro
 1 bustina di zafferano
1 dado da cucina classico

- Per il ripieno : 
200 g di passata di pomodoro
100 g di macinato di vitello
100 g di Parmigiano Reggiano grattugiato 
40 g di cipolla 
30 g di olio extravergine di oliva
70 g di pisellini finissimi 
1 provola 
7 uova 
farina qb
sale & pepe qb
250 g di impanatura di farina di mais 

1 l di olio di semi per friggere



- Preparazione :
Mettete sul fuoco una pentola con dentro l'acqua per cuocervi il riso , il dado da cucina e portate a bollore. 
Calatevi il riso Carnise de "I Chicchi D'Angelo " , salate se dovesse essere necessario ed aggiungete la bustina di zafferano. 
Scolate il riso al dente ed aggiungetevi ancora caldo il burro , rimescolando per bene. Mettete da parte e lasciate raffreddare.
Nel frattempo dedicatevi al ragù: in  una pentola antiaderente soffriggete la cipolla con l'olio extravergine di oliva. 
Aggiungete la carne e fate rosolare ben bene , aggiungete la passata di pomodoro e cuocete per altri 20 minuti. 
Trascorso tale tempo aggiungete i pisellini, fate cuocere per altri 8 / 10 minuti e salate.
Lasciate raffreddare . Potrebbe sembrarvi che la porzione del ragù sia un pò pochina, ma tenete presente che per ogni arancino non va più di un cucchiaino da the ,un  cucchiaino e mezzo di ragù.
Una volta raffreddato il riso amalgamatelo con una spolverata di pepe, 3 uova ed il Parmigiano Reggiano Grattugiato. Amalgamate il tutto .
Adesso con le mani unte con un goccio di olio di oliva prendete un pugno di riso. dategli una forma tondeggiante e ricavatane al centro una sorta di piccolo cratere. Riempitelo di ragù e provola tagliata a cubetti. Prendete un altro pò di riso e cercate di dare all'arancino la forma di una pera.
Una volta che saranno tutti pronti passateli nella farina, nelle 4 uova rimaste e battute , e nel pan grattato. 
Vi consiglio per ogni arancino di ripetere quest'operazione due volte, l'impanatura risulterà perfetta e bella croccante.
Friggeteli in una padella stretta ed alta, in modo tale che l'olio di semi ricopra in cottura tutta l'arancino, facendolo andare a fuoco medio-basso. Dorateli per bene e lasciateli scolare su carta da cucina assorbente prima di servirli.



- Consiglio :
Se avete degli ospiti potrete prepararli prima e poi passarli qualche secondo nel forno caldo prima di servirli.
Per fare bella figura potreste inserire in ogni arancino una foglia di limone .