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domenica 5 febbraio 2017

PANZAROTTI UOVA E FORMAGGIO

Nel mio blog mi piace riportare ricette  che solitamente suscitano in me ricordi della mia bellissima infanzia.
Da piccola per me era un tripudio di emozioni quando molto di rado mia madre, che lavorava in fabbrica, vuoi per un motivo o per un altro rimaneva a casa. Che bello , sapevo che mi avrebbe preparato tante cose buone da mangiare soprattutto per invogliarmi, visto che ero non magra, ma di più ( oggi a vedermi non si direbbe proprio!!! )  e poi avremmo finalmente trascorso del tempo insieme.
Ricordo che spesso nei pomeriggi preparavamo insieme i panzerotti con le uova ed il formaggio grattugiato... io mi divertivo a chiuderne i lembi con i rebbi della forchetta e poi a poggiarli su un vassoio. Al momento di friggerli ricordo che mamma si chiudeva nel dietro-cucina e poi ad opera ultimata usciva con il suo bel vassoio pieno di infinita bontà.
Oggi che siamo tutti cresciutelli sono diventati l'occasione per incontrarci tutti il sabato sera  e gustarli insieme , raccontandoci la settimana appena trascorsa.
Quando qualche giorno fa sono arrivate le bontà di Lattebusche ho iniziato a pensare a quali ricette poter fare per esaltare il Piave DOP . Ovvio che appena ricevuto il prodotto l'ho aperto per assaggiarlo e capire bene in quale ricetta abbinarlo. Con me avevo una vera intenditrice di formaggi grattugiati ( una dei tanti in famiglia) ovvero la mia mamma.
Appena lo ha annusato ed assaggiato mi ha guardato e con una logica spiazzante mi ha detto :- Perchè non fare i panzarotti uova e formaggio, se ancora non li hai pubblicati nel blog? Sono buoni, il formaggio è tra gli ingredienti principali,  e poi è un'occasione in più per riunire tutta la famiglia.
Aveva perfettamente ragione, e detto fatto, sono stati realizzati.
Ma sapete cosa rende speciale questa ricetta ? Che se realizzati il giorno prima il loro gusto non cambia ed è davvero un bel vantaggio se si vogliono realizzare magari se si hanno ospiti o il tempo a disposizione è poco.
Non è il caso di dilungarmi ancora vi lascio di seguito la ricetta e come sempre vi auguro buone mani in pasta !!!!


- Difficoltà  : facile
 - Tempo : 2 ore 
- Costo : € 10 circa

- Ingredienti per 30 panzarotti :
Per la pasta :
350 g di farina "00"
90 g di olio extravergine di oliva
1 pizzico di sale
acqua qb per impastare 

Per il ripieno :
500 g di formaggio Piave DOP grattugiato
80 g di mortadella affettata sottilissima
3 o 4 uova 

1 l olio di semi per friggere



-  Preparazione :
- Ripieno: 
Per prima cosa è bene preparare il ripieno, in modo tale che riposerà un pò e così si assaporerà meglio.
Grattugiate finemente il Piave Dop in una ciotola ed unite la mortadella sminuzzata che già in precedenza era stata  affettata in modo sottile.
Unite le uova , tre o quattro, a seconda della loro grandezza , magari potrebbe occorrerne un'altra , comunque fino ad ottenere un impasto ben amalgamato e morbido.
Io non aggiungo sale, essendo il formaggio già saporito.

- Pasta :
Su una spianatoia di legno versate la farina setacciata a fontana , unite l'olio extravergine di oliva, un pizzico di sale ed iniziate ad impastare. Poco per volta aggiungete un goccio di acqua, fino ad ottenere un impasto che sia morbido e nello stesso tempo elastico.

- Svolgimento.
Con l'aiuto di un mattarello stendete una sfoglia molto sottile, che non superi i  cinque millimetri di spessore. Tagliate con un coppa-pasta o anche con una tazza del latte , tanti dischetti del diametro di 12 cm. Farciteli con il ripieno e chiudeteli a forma di mezzaluna premendo bene i bordi con i rebbi di una forchetta.
Friggeteli in abbondante olio di semi ben caldo, a fuoco basso però, poichè durante la cottura il formaggio dovrà sfogliare e cuocere piano, altrimenti rischia di restare crudo e compatto. 
Quando saranno belli dorati scolateli su carta assorbente e serviteli freddi o al massimo tiepidi.

- Occorrente :
Spianatoia in legno, mattarello, coppa-pasta , padella, carta per fritti








giovedì 2 febbraio 2017

LATTEBUSCHE L'ARTE DI FARE LATTE

A Busche , nel bellunese, in una zona incontaminata e ricca di pascoli tipici dei paesaggi alpini, da oltre 60 anni è attiva una cooperativa nel settore lattiero. 
L'intensificazione dell'attività di allevamento del bestiame da latte ( razze Bruna ed Alpina), nasce e si diffonde come soluzione al declino della Serenissima Repubblica di Venezia , che nel periodo di suo massimo splendore controllava tali territori .
Piccoli allevatori , per risparmiare sui costi di produzione ed ottenere un maggior ricavo si raggrupparono per poter lavorare a turno presso un unico casello. Ma gli anni difficili delle due grandi guerre nel secolo scorso, misero a dura prova queste attività , molte chiusero altre invece fronteggiarono con tenacia i problemi e così nel 1954 a Busche, 36 soci fondarono la "Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina" , oggi Lattebusche . Nata per tutelare i piccoli produttori di montagna, negli anni è cresciuta sempre più, aumentando il numero dei soci a 357.

Foto tratta dal sito web aziendale


Oggi è dislocata su cinque stabilimenti produttivi : Busche (BL) , Chioggia (VE) , Sandrigo (VI) , Camazzole (PD) e San Pietro in Gù (PD) , con 266 dipendenti , 50 agenti e 13 punti di vendita diretti, i cosiddetti Bar Bianco ( il primo nato nel 1969 e che vende solo ed esclusivamente prodotti Lattebusche).

Foto tratta dal sito web aziendale 

Ogni giorno si lavorano oltre 3600 ettolitri di latte , l'equivalente di trentaseimila litri , dai quali si ricavano : yogurt, latte fresco di Alta Qualità, gelato, formaggi freschi e stagionati , di cui il più noto è il Piave DOP .
La tradizione con il trascorrere degli anni ha incontrato la tecnologia , ma quest'ultima ha sempre rispettato i prodotti rendendoli ancora unici nel loro sapore.  E poi solo una materia prima di qualità eccellente permette di ottenere un prodotto finito eccellente.
Proprio per garantire il meglio ai consumatori , Lattebusche sugue un rigido e meticoloso iter che va dalla mungitura del bestiame selezionato , alla raccolta del latte , alle analisi e controlli di laboratorio , alla trasformazione e distribuzione del prodotto. 
Tra i vari prodotti realizzati spicca il formaggio tipico bellunese, il cui nome deriva dall'omonimo fiume, ovvero il Piave. 


Il formaggio Piave ( che dal 2010 ha ottenuto dalla Comunità Europea il massimo riconoscimento per un prodotto alimentare, ovvero il marchio Dop ) , di cui Lattebusche risulta essere  l'unico produttore , segue per la sua produzione ancora metodi di lavorazione tradizionali. Durane la stagionatura che avviene in ambienti a temperatura e umidità controllata e che varia dai 20 giorni ai 18 mesi , le forme vengono regolarmente rivoltate , raschiate e spazzolate.


Viene commercializzato in tre tipologie diverse, oltre alla "Selezione Oro " ed una "Riserva ":
1) fresco (stagionato dai 20 ai 60 giorni)
2)mezzano (stagionato dai 60 ai 180 giorni)
3)vecchio (stagionato oltre 180 giorni)
 - vecchio "Selezione Oro"  (stagionato oltre 12 mesi)
 - vecchio "Riserva" (stagionato oltre 18 mesi).

Il sapore è dolce ed intenso, ed è ottimo sia gustato come semplice formaggio da tavola o grattugiato.
La "Selezione Oro" si presenta con una buccia consistente ed un colore tendente al paglierino, privo di occhiatura. 
Capace di esaltare ogni portata è ottimo se abbinato con noci e pere e ha conquistato il cuore non sol odi molti italiani, ma anche di vari stati esteri come Canada e Australia.
Vi consiglio di visitare il sito aziendale www.lattebusche.com , per avere una panoramica ancora più ampia dei meravigliosi prodotti che da generazioni, grazie all'impegno , alla costanza e alla serietà portano in alto sul proprio territorio nazionale e all'estero il valore del made in Italy