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sabato 28 marzo 2015

LA PASTIERA SALATA

Quando una food-blogger riceve magari degli omaggi dalle aziende deve sempre reinventarsi delle ricette che siano carine , ma soprattutto che non siano già presenti sul blog e quindi ripetitive. Anche con l'avvicendarsi di un periodo come quello che stiamo per vivere, ovvero la Pasqua, è giusto rispolverare le ricette degli anni precedenti, ma è anche giusto prepararne di nuove. E allora tutto  ciò cosa sta a significare? Niente di più semplice e naturale, come dico sempre mettersi con le mani in pasto.
Quest'anno è da circa un mesetto che mio marito ha stillato la lista culinaria delle cose da preparare...cose che ovviamente piacciono a lui !!! Il Casatiello , la pastiera con lo Strega che a presto vedrete pubblicata, quella di riso no, non rientra nelle sue tradizioni, ma nelle mie.
Come al solito non si accontenta o per meglio dire non si fida della fantasia della propria moglie , e arriva a casa sempre con riviste nuove di cucina.
Questa volta devo essergli davvero molto grata perchè su una di queste ho trovato la mia fonte di ispirazione per la ricetta che sto per presentarvi : una bella pastiera rustica !!! 
Da campana ho pensato che fosse una bellissima idea , ma devo dire che mangiandola , anzi divorandola , tutti hanno detto che può essere riproposta in qualsiasi momento dell'anno.
Ovviamente ho modificato qualcosina nella scelta degli ingredienti e nel quantitativo di alcuni e ho fatto BINGO !!!! Si perchè : innanzitutto non acquisto mai asparagi coltivati , visto che ho la fortuna che dove abito io madre natura mi rifornisce dei suoi, e siccome hanno un sapore più deciso ho diminuito la dose di 80 g ; secondo ho utilizzato un vero prodotto d'eccellenza , che è convolato a giuste nozze con il restante degli ingredienti , La Pepita Del Piave, del salumificio Piovesan.
Il suo sapore delicato e raffinato ha dato secondo il giudizio dei commensali quel tocco in più ...una vera e propria goduria.
Allora è inutile dilungarci, mani in pasto e buon lavoro a tutte.



- Difficoltà : media
- Tempo : 3 ore
- Costo : € 5 circa 

- Ingredienti :
Per la frolla salata :
250 g di farina "00"
3 tuorli
60 g di zucchero
100 g di burro
2 cucchiai di acqua ghiacciata
sale & pepe qb

Per il ripieno:
300 g di grano cotto (quello in barattoli)
150 g di latte
25 g di burro
5 uova intere
250 g di ricotta
100 g di asparagi 
140 g di formaggio grattugiato
120 g di salame Pepita del Piave
sale e pepe qb.



- Preparazione :
Per la frolla salata :
Versate tutti gli ingredienti in un robot da cucina e lavorate per circa 40 secondi. Dopo di che compattate a mano , avvolgete nella pellicola e ponete in frigo , lasciando riposare il composto per almeno 1 ora . Nel frattempo dedicatevi al ripieno.

Per la farcia:
In una pentola versate il grano, con il latte , il burro, il sale ed il pepe e fate cuocere 20 minuti da quando inizia il bollore , a fiamma moderata, e rimescolando di tanto in tanto. 
Tenete da parte e lasciate raffreddare .
In una ciotola a parte con uno sbattitore elettrico riducete a crema la ricotta con i tuorli, il formaggio grattugiato ed il grano ormai raffreddato.
Unite adesso gli albumi montati a neve, la Pepita del Piave tagliata a cubetti e gli asparagi tagliati a rondelle , e mescolate dal basso verso l'alto.
Foderate adesso una teglia da 28 cm di diametro, con la pasta conservata in frigo, dandogli uno spessore di mezzo centimetro. Versatevi la farcia e decorate con delle strisce di pasta dentellate.
Infornate a 170 ° forno ventilato per 50 minuti e poi per altri 5 tenendo acceso il forno solo dal basso.
Lasciate raffreddare dopo la cottura fuori dal forno e sformate.

- Occorrente :
Robot da cucina , mattarello , rondella dentellata , teglia 28 cm di diametro , sbattitore elettrico


lunedì 23 marzo 2015

SALUMIFICIO PIOVESAN VAL+ORI DEL PIAVE

Ogni regione d'Italia ha i suoi piccoli tesori culinari da scoprire ... tesori legati a tradizioni antiche o di famiglia . E propria una splendida realtà è quella di cui sono venuta a conoscenza grazie al mio blog e ad una collaborazione avviata.
Si tratta del Salumificio Piovesan , in provincia di Treviso, dove due fratelli, Silvio e Sandro , portano avanti l'attività artigianale del padre Giuseppe, iniziata nel 1960. 
I compiti tra i due fratelli sono ben divisi : Sandro ha iniziato a lavorare subito dopo gli studi nel salumificio del padre, apprendendone segreti ed esperienza , ed oggi è lui a sovrintendere alla selezione delle materie prime e del processo produttivo ; Silvio invece in seguito ad altre esperienze lavorative , si occupa dello sviluppo economico e commerciale dell'azienda. 

Lo stabilimento , che segue tutte le normative vigenti, unisce la più moderna tecnologia alla più radicata tradizione.
Le carni utilizzate sono esclusivamente carni di maiali pesanti nati, allevati e macellati esclusivamente in Italia e nello stabilimento, le più moderne tecniche tecnologie produttive vengono affiancate da lavorazioni artigianali. 
L'obiettivo principale, o per meglio dire gli obiettivi sono quelli di garantire uno standard qualitativo dei prodotti molto alto e soddisfare appieno le richieste di una clientela sempre più esigente.
Moltissimi passaggi , durante i cicli produttivi, vengono fatti ancora a mano, come : la selezione  e mondatura delle carni, la legatura di moltissimi salumi , la formatura di altri ( La Pepita del Piave) , e l'inserimento di filetti interi nella Sopressa dei Colli Asolani.
Dopo una lavorazione accurata e mi permetterei di dire molto sentita, si passa all'asciugatura e stagionatura, costantemente monitorate da un impianto di supervisione automatizzato. Nonostante il processo sia automatizzato, l'esperienza degli operatori è fondamentale, poichè sono a capire e stabilire quali siano le condizioni generali per una lavorazione che possa definirsi perfetta. Le sale destinate alla stagionatura hanno temperatura ed umidità controllate anche se c'è da dire che beneficiano della purezza dell'aria che scende dalla valle del fiume del Piave 
Tutti , ma proprio tutti i prodotti del Salumificio Piovesan sono senza aggiunta di derivati del latte o fonti di glutine , quindi adatti ad una clientela vasta .




Prodotto di spicco del salumificio è la Pepita del Piave, un impasto davvero molto saporito , ma mi permetto di dire anche molto delicato al palato, lavorato a mano e a secondo della pezzatura stagionato da un minimo di 40 ad un massimo di 60 giorni.
La carne con cui viene prodotta, viene lavorata tra le 24 al massimo 36 ore dalla macellazione e questo per conferire al prodotto un'ulteriore morbidezza.
Avvolta in una miscela di spezie il suo sapore è davvero molto delicato e posso dire che si presta benissimo per la preparazione di piatti rustici, conferendogli un profumo ed un sapore unico ed eccezionale.



Preparata con carne esclusivamente italiana, la pancetta è priva della cotenna , sostituita questa da un insieme di sale marino e spezie , ed infine avvolta in un manto di pepe nero.
Proprio il pepe le conferisce un sapore molto speziato che va a sposarsi con la dolcezza delle carni.

Tante sono i prodotti del Salumificio Piovesan : la Pepita del Piave , Sopressa del Colli Asolani, Sopressa dei Colli Asolani con Filetto Intero, Salame dei Colli Asolani, Lombo Stagionato, Coppa Veneta , Pancetta Arrotolata, Pancetta Pepata, Pancetta Affumicata , Lardo del Monfenera, Salamino Piccante , Salsiccia Trevigiana e Salamella Grill , Cotechino e Cotechino con Lingua. ed ultimo nato, ma non per questo meno importante, anzi ,è Spring - Il Salame a molla , dalla forma simpatica e adatto soprattutto se accompagnato da un buon calice di birra o bicchiere di vino. A proposito di vino quest'anno e nello specifico in questi giorni, il Salumificio Piovesan espone i propri prodotti presso il padiglione delle specialità alimentari SOL & AGRIFOOD di Vinitaly 2015.

Invito tutti a visitare il sito www.salumificiopiovesan.com e ad ammirare e i tesori di un' importante tradizione culinaria italiana 


mercoledì 11 marzo 2015

FOCACCIA DI NINO VERSIONE GLUTEN FREE

Il giorno in cui ho deciso di realizzare la focaccia di Nino, la cui ricetta la troverete cliccando QUI , non potevo esimermi dal provarla anche in versione gluten free. Si, perchè per il mio piccolo buongustaio celiaco, non avrei potuto fare altrimenti. 
Nell'ultimo anno ho provato varie miscele , e con alcune ho avuto enormi soddisfazioni, altre in vece mi hanno lasciate perplesse , lasciandomi comunque la voglia di provare sempre qualcosa di meglio.
Non vi nego che ho incontrato enormi difficoltà nel lavorare gli impasti con i robot da cucina e spesso per ottenere dei risultati migliori mi impastavo sempre a mano.
Per fortuna poi ci sono le collaborazioni che come dire...portano sempre una ventata di novità e questa volta una splendida novità.
Avevo da pochi giorni ricevuto gli omaggi della Farabella, e tra i vari prodotti, quello che mi ha incuriosito di più è stata la farina , e quindi perchè non provare a realizzare la Focaccia di Nino. Quello che mi ha davvero incuriosita è stato che sulla confezione c'era scritto che era adatta sia per gli impasti a mano che a macchina... e siccome sono come San Tommaso, vedere per credere , ho dovuto mettere la farina nel robot.
Non potevo credere ai miei occhi, e soprattutto la mio palato... una pasta facile da lavorare, lievitata perfettamente e dal sapore divino.
Anche il più piccino non ha avuto nulla da ridire , anzi ha gradito e come lui anche la figlia di una mia amica intollerante al glutine e al lattosio.
Insomma per questa volta impasterà il robot da cucina o il Bimby , e le mani le utilizzeremo solo per stendere e condire.



- Difficoltà : facile
- Tempo : 1 ora
- Costo : € 2.5 circa

- Ingredienti per una teglia da 30 cm di diametro :
1 patata cruda da 60 g 
225 g di acqua
1/2 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino da caffè di sale
1 cucchiaino da caffè di zucchero
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
origano qb 
10 pomodorini


- Procedimento con il Bimby :
Inserire nel Bimby la patata tagliata a pezzetti ed il lievito sbriciolato : 10 sec. vel 10
Aggiungere la farina, il sale, lo zucchero e l'acqua , ed impastare 3 min. vel. Spiga e successivamente altri 2 min. Vel 6.
Trasferire l'impasto in una teglia spennellata con olio di oliva , stenderlo per bene e condire. Far lievitare per circa 30 / 40 minuti, o fin oa quando non raddoppi il proprio volume ed infornare a 200° se il forno è statico, 180° se invece ventilato per venti minuti.

- Procedimento con un classico robot da cucina :
Inserite nel robot la patata ed il lievito sbriciolato e lavorate il tutto per 1 minuto.
Unite anche qui la farina, l'acqua, il sale e lo zucchero ed impastate al massimo della velocità per 6 minuti circa, o almeno fino a quando l'impasto non risulterà bello liscio .
A questo punto versate in una teglia ed eseguito lo stesso procedimento sopra spiegato.

- Occorrente :
Teglia 30 cm di diametro , robot da cucina

martedì 3 marzo 2015

FARABELLA ... APPASSIONATI PER CIO' CHE E' NATURALMENTE BUONO

Da mamma di un bimbo celiaco devo ammettere che è molto difficile riuscire a trovare degli alimenti che soddisfino il palato , soprattutto se si  era abituati ad un'alimentazione in cui il glutine era incluso.
Di prodotti ne abbiamo testati tantissimi, alcuni a detta di mio figlio erano troppo colorati di rosso ( colorazione dovuta ad un'alta percentuale di farina di mais) , altri troppo bianchi.. per non parlare della cottura definita molliccia . Non è semplice trovare prodotti che come cottura, e gusto possano essere definiti ottimi, ma fortunatamente oggi il mondo del senza glutine è in forte espansione e quindi la ricerca non diventa poi tanto affannosa.
Oggi voglio parlarvi proprio di un'azienda che produce : gnocchi, pasta, pane, farine , sughi e conserve, la Farabella della Bioalimenta .
In un paesaggio meraviglioso , ricco di sorgenti con acqua purissima ed aria incontaminata , in Abruzzo, nel Parco Orientale del Parco Nazionale della Maiella, e di preciso a Fara San Martino , piccolo paesino conosciuto nel mondo come capitale della pasta di qualità, nasce nel 2000 lo stabilimento Bioalimenta.
Obiettivo principale è quello di rispondere alle esigenze delle persone celiache , nell'utilizzare prodotti che abbiano lo stesso aspetto e gli stessi sapori dei prodotti comuni.
Lo stabilimento è suddiviso in varie aree dedicate alla produzione di gnocchi, pasta, pane e farine, in modo che i maestri  pastai abbiano sotto controllo tutte le attività.
Alti sono gli standard qualitativi e numerosi i premi ricevuti come il "Free From Food Awards".
Tutti i prodotti utilizzati sono NO OGM e ovviamente privi di glutine , selezionati ed accuratamente miscelati tra loro per un corretto apporto calorico.




 Ma andiamo ad esaminare da vicino il contenuto del pacco ricevuto , che racchiude in maggioranza, i prodotti che la Farabella produce.




Gli gnocchi di patate vengono prodotti in una vasta gamma ; la materia essenziale ( circa l'85%) è la patata reidratata , con l'aggiunta di farina di riso, mais o grano saraceno. Tre sono le ricette per accontentare i gusti dei consumatori , così come le forme degli gnocchi , dal classico formato ,a quelli più piccoli , definiti "perle" e adatti a sughi di mare . Ancora più sfiziosi gli gnocchi con l'aggiunta di spinaci per esaltarne sapore ed arricchirli di sostanze nutrienti.
L'azienda consiglia anche in modo effettuare la cottura, per poter consumare il prodotto nel miglior modo possibile. Una volta che l'acqua ha raggiunto il punto di ebollizione , basterà calarli , girarli onde evitar che si attacchino sul fondo della pentola, ed aspettare pochi minuti, circa due, che tornino a galla e quindi scolarli.









Nello stabilimento della Bioalimenta  , si è voluto dare continuità alla tradizione della pasta , anche al consumatore del cliente che o per propria scelta o per necessità segue un'alimentazione priva di glutine.
La gamma dei formati è ampia , si passa dalla pasta corta, a quella lunga , ai formati giganti ottimi al forno come lasagne, cannelloni , calamari e tantissimi altri, a quelli a nido , ai regionali e alla linea con il grano saraceno.
Insomma vi è davvero l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda i formati.
Anche per la pasta è importante il procedimento della cottura. 
Pensate che per 100 g di pasta lunga o corta che sia, o gnocchi, occorrono un litro e mezzo di acqua a dispetto di due per i formati a nidi.
Appena l'acqua bolle versare il sale , preferibilmente quello grosso ( 5 g per ogni litro di acqua) e calare la pasta, alzando subito la fiamma , onde far perdere il bollore.Procedere con la cottura ed il tempo di riposo.
Devo ammettere che il sapore è davvero ottimo, e non si differenzia affatto da quello delle paste che contengono glutine.




Un sofisticato impianto composto da micro dosatori , miscelatore e confezionatrice volumetrica consentono la produzione di vari tipi di farine , con un mix di miscele semplici e naturali , che consentono di realizzare ottimi manicaretti fatti in casa. 
La farina per il pane e pizza, che non contiene neanche il lattosio, è composta da una miscela di amido mais, e farine di riso e mais, con l'aggiunta di inulina ed addensanti. Può essere lavorata sia a mano che in macchine per impastare.
La Farina per dolci invece è composta da farina di riso, fecola di patate, amido di tapioca, mono-digliceridi di acidi grassi e gomma di xantano ed è adatta alla preparazione di tutti i tipi di dolci.
Nella gamma delle farine poi è possibile acquistare anche farine per la pasta, di grano saraceno, di mais e di riso, oltre ad amidi, addensanti ed emulsionanti.

Allora avete capito quali sono gli ingredienti principali ed essenziale dell'azienda? Amore, attenzione nei confronti dei clienti, acqua ed aria purissima, maestria , ricerca e impianti di altissimo livello.

Vi invito tutti a visitare il sito www.farabella.it per conoscere da vicino l'eccellenza della pasta italiana , anzi della nuova pasta italiana , priva di glutine ma non del gusto , che ci ha reso famosi in tutto il mondo. 










lunedì 16 febbraio 2015

LE CHIACCHIERE SALATE CON SESAMO O ROSMARINO E SALVIA

Carnevale è già arrivato e devo ammettere che è una delle poche feste che davvero non mi entusiasma... Era così anche da piccola , infatti i miei genitori non hanno una foto in cui io sia sorridente , sempre con il broncio e magari anche qualche lacrimuccia.
In particolare i miei conservano non una foto , ma un poster , di quando avevo circa tre anni. Ero vestita da Pierrot , avevo i capelli raccolti in uno chignon basso e chiusi nella cuffietta nera , il viso dipinto di bianco con il cerone e un solco su una guancia lasciato da una lacrima vera. Non volevo assolutamente travestirmi e quello che proprio non sopportavo era la foto che il mio papà mi portava a fare puntualmente dal fotografo...per me una vera e propria tortura.
Gli anni poi sono passati e devo ammettere che la mia passione per il Carnevale non è proprio aumentata, ma da quando sono diventata mamma  ho cercato di fare del mio meglio per non far pesare questa cosa a mio figlio . Ma che dire ??? Lui , a detta di mia madre è tale e quale a me!!! Non sopporta il Carnevale , non ama travestirsi (anche se a qualche festa in maschera a dispetto della mamma ha partecipato...ma poche, direi pochissime) , non sopporta i coriandoli perchè dice che sporcano (parole sue , non mie) ...ma adora le chiacchiere. Soprattutto se ben ricoperte di zucchero a velo che lui ironicamente chiama al veleno.
L'anno scorso sul blog ho pubblicato le classiche chiacchiere o frappe o cenci che dir si voglia , sia nella versione "normale" che in quella gluten free , ma quest'anno ho pensato a qualcosa di rustico. Per dirla tutta l'idea e la ricetta mi è stata suggerita da una delle mie tante zie ed io poi l'ho realizzata in due versioni : quella originale e quella con l'aggiunta di qualche aroma in più. 
Il risultato è stato strepitoso , tutti hanno gradito questo graditissimo antipastino, o stuzzichino o aperitivo . Una versione versatile, veloce e croccante , ma dal gusto particolare e sfizioso. Potrete accompagnarla con tutte le salse che volete , sono ottime pucciate , ed io l'ho servite con l'aiuto della Senape Louit Freres della Pucci  .
Che dire buon carnevale a tutti , ma soprattutto buone chiacchiere !!!!



- Difficoltà : facile
- Tempo : 1 ora
- Costo : € 2

- Ingredienti :
500 g di farina tipo "00"
40 g di olio extravergine di oliva
4 uova intere
1 bicchiere e 1/2  di vino bianco
sale qb
1 cucchiaio abbondante di sesamo
1 cucchiaio abbondante di rosmarino e salvia tritati finemente
olio di semi per friggere 



- Preparazione:
Prendete 2 ciotole ed in ognuna di esse mettete 250 g di farina . Poi in una verserete il sesamo ed in un'altra le spezie finemente tritate , e con un cucchiaio mescolate. 
Aggiungete ad ogni ciotola il sale, 2 uova, 20 g di olio e 3/4 di un bicchiere di vino.
Impastate ben il tutto e con un mattarello tirate una sfoglia bella sottile.
Tagliate le chiacchiere nelle forme che più vi aggradano e friggetele in abbondante olio di semi. Scolatele, lasciatele raffreddare e servite accompagnandole con le salse che più vi aggradano.
Chiuse in un contenitore ermetico o in u sacchetto , sono ottime se consumate anche il giorno dopo.

- Occorrente :
Ciotole, spianatoia, mattarello.



giovedì 5 febbraio 2015

LA FOCACCIA DI NINO

Chi di noi non ha mai sfogliato una rivista oppure consultato internet pur di trovare una ricetta che fosse ... come potrei dire stuzzicante? 
Io lo faccio spesso, ormai mio marito mi ha letteralmente seppellito sotto tonnellate di riviste e libri di cucina , e poi frequentando altri blog di cucina e vari gruppi su vari social network , come si fa a resistere a delle vere e proprie leccornie.
Visitando poi altri blog ci sono delle foto che a me fanno letteralmente "spavento" per quanto siano spettacolari e scenografiche , in cospetto mi sento piccina piccina guardando le mie ( che in realtà la maggior parte le scatta la mia dolce metà !!! ).
Ma un giorno mi sono battuta su una ricetta che mi ha colpito molto per il suo nome... avevo voglia di una focaccia, una  magari nuova, che non avessi mai fatto prima d'allora e mi sono imbattuta nella "focaccia di Nino".
Tutti ne parlavano in modo entusiasmante e chi ringraziava Luisa, chi Francesca e alla fine mi son detta :- "Oh ma sta focaccia non era di Nino? E poi chi è Nino?"
Per farla breve non ho capito chi sia il signor Nino, se sia stato lui l'ideatore di questa ricetta o che magari gli sia solo stata dedicata.
Ma potevo mai esitare davanti a tanti commenti , cuoricini ed applausi ??? No, certo che no, e allora subito con le mani in pasto.
Prima di passare alla ricetta volevo specificare che ci sono 2 modi per poterla impastare : il primo con il Bimby , il secondo invece con un classico robot da cucina, ed avendolo io stessa sperimentato posso dirvi che il risultato non cambia affatto ; proprio per questo vi darò il procedimento per entrambi i metodi.
Io ho preparato l'impasto con la patata cruda che molti sconsigliano...però diciamocela tutta, non è che la patata la mangiamo cruda, assolutamente , dopo verrà cotta insieme all'impasto , quindi assolutamente non verrà ingerita cruda. Se proprio la cosa non dovesse convincervi basterà lessare semplicemente il tubero.
Insomma bando alle chiacchiere e mani in pasti , ringraziando ovviamente Nino , chiunque esso sia ...



- Difficoltà : bassa
- Tempo : 1 ora
- Costo : € 1 


- Ingredienti per una teglia 30 x 40 : 
1 patata cruda o lessa ( di circa 120 g )
450 g di acqua
600 g di farina "00"
1 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero

-Per condirla
olive denocciolate
10 pomodorini
sale grosso
rosmarino
origano
olio extravergine di oliva






- Procedimento  per il Bimby :
Inserite nel boccale la patata cruda o lessa ( come meglio preferite) insieme al cubetto di lievito sbriciolato : 10 sec. vel 10 .
Aggiungete la farina, il sale , lo zucchero e l'acqua ed impastate dapprima 3 min vel Spiga, e poi 2 min Vel 6 (in questa fase potrebbe salire la temperatura del robot a 37°).
A questo punto lasciate lievitare nel boccale fino a quando non fuoriuscirà dal foro del coperchio.

- Procedimento con un robot classico da cucina :
Inserite nel robot la patata ed il lievito sbriciolato e lavorate il tutto per 1 minuto.
Unite anche qui la farina, l'acqua, il sale e lo zucchero ed impastate al massimo della velocità per 7 minuti circa, o almeno fino a quando l'impasto non risulterà bello liscio .
Lasciate lievitare per 40 minuti circa.

- Fase finale :
Alla fine della lievitazione, qualunque sia stato il modo in cui avrete impastato la focaccia, spennellate con dell'olio extravergine di oliva una teglia 30 x 40 e con non poca fatica, stendete l'impasto con le mani in modo uniforme. 
A questo punto io ho farcito la focaccia per metà nel modo classico ovvero sale grosso e rosmarino , l'altra metà l'ho condita con olive nere denocciolate, pomodorini ed origano. 
Tutta la focaccia è stata condita con pochissimo olio di oliva, in quanto la focaccia tenderà ad assorbire quello sottostante la teglia.
Infornate per venti minuti a 200° se il forno è statico, 180° se ventilato.



mercoledì 28 gennaio 2015

BRIOCHE CON IL TUPPO

Il freddo , non so voi, mi fa venire sempre voglia di impastare  e poi ovviamente mangiare qualcosina di dolce .
Soprattutto per coccolare un pò tutta la famiglia, quando la sera ci si riunisce tutti per la cena e poi a fine pasto TA DAAAAAA !!!! Arriva il dolcino !!!! 
Il difficile è accontentare il marito che oltre alle frappe e/o ciambelle non è un golosone. 
Proprio uno di questi giorni è scattata l'ora x , o meglio l'ora del dolcino....e come accontentare il marito esigente? Cosa impastare che non fosse particolarmente dolce , ma nello stesso momento piacevole al palato e appagante per il cervello ? (Si, perchè credo che il tutto , o almeno le mie voglie culinarie irresistibili, partino dal cervello).
Gira che ti rigira ho avuto un flash , dove in una discussione precedente, guardando un opuscolo di viaggi , si era parlato tanto della favolosa Sicilia. 
Ammetto che io in Sicilia non ci sono mai stata, ma la mia dolce metà per un periodo di tempo limitato si , ed ha portato con sè non solo i ricordi legati alla bellezze naturalistiche e paesaggistiche , al calore della gente, ma anche tantissimi piatti : granita, arancini, sfinciuni e, è proprio il caso di dirlo, dulcis in fundo la brioche con il tuppo , ripiena di gelato !!!
Lampo di genio, ecco la ricetta da preparare : le brioche con il tuppo, così avevo modo di testare anche una delle farine del Molino Pizzuti !!!
Il procedimento non è difficile, e spero che il mio risultato sia accettabile e paragonabile a quello dei miei amici siculi , ovviamente qualcosina ho modificato , tra cui il ripieno , che ho adattato con una buonissima , permettetemelo di dire, crema spalmabile alla nocciola.
Marito e famigliola entusiasti , e quelle due che sono avanzate, chiuse in un sacchetto ermetico sono rimaste intatte per la colazione della mattina dopo .
Allora tutti con le mani in pasto per una colazione o una merenda pomeridiana più genuina rispetto a tantissime altre acquistate !!!!




- Difficoltà : media
- Tempo : 4 ore e mezza 
- Costo : € 2.50



- Ingredienti per 8 brioche :

250 g di farina "00"
250 g di farina Manitoba Molino Pizzuti
75 g di burro
75 g di zucchero
2 uova intere + 1 tuorlo per spennellare
175 g di latte
8 g di lievito di birra
1 cucchiaino di miele
1 fiala aroma all'arancia o la buccia grattugiata di un'arancia
1 pizzico di sale



- Preparazione :
In un robot da cucina versate il latte, il burro morbido , il lievito sbriciolato e lo zucchero. Impastate il tutto fino a quando il composto non risulterà bello spumoso.
A questo punto aggiungete entrambi le farine , il miele, le 2 uova intere , la buccia grattugiata dell'arancia o una fiala all'aroma arancia , ed il pizzico di sale. Impastate per almeno 8 / 10 minuti fino a quando il composto risulterà bello elastico.
Lasciatelo lievitare fino al raddoppio del volume e solo a questo punto formerete 8 palline più grandi ed altrettante grandi più o meno quanto una noce.
Date una bella forma tondeggiante a quelle più grandi , con un dito al centro fate una leggera pressione ed adagiatevi la più piccola. 
Lasciate lievitare su una teglia foderata con cartaforno  per altre 2 ore ed infornate a 160° se il forno è ventilato, 180° se statico per 30 minuti circa. A metà cottura , spennellate le brioche con il tuorlo sbattuto con un goccio di latte.
Sfornatele e lasciatele raffreddare prima di servire.

- Occorrente: 
Robot da cucina , teglia, cartaforno , pennello da cucina.